Testaroli

La Spezia è culla di una bontà esclusiva: i testaroli! Se vi trovate dalle nostre parti potete assaggiare i testaroli al pesto.

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Testaroli

La Spezia è culla di una bontà esclusiva: i testaroli! Se vi trovate dalle nostre parti potete assaggiare i testaroli al pesto, una sorta di crepes scura e morbida, non troppo sottile che in pochi minuti assume la tipica compattezza soffice che caratterizza questo primo piatto. Si tratta di un’invenzione geniale di chi ogni giorno doveva lottare per guadagnarsi la cena in tavola con il poco che aveva a disposizione. Il risultato è un vero piatto da re!

Il testarolo è proprio un segno di cucina povera e tradizionale, semplicità e sapori di casa. Il suo condimento principale è il pesto genovese, traccia che ne precisa la storia a cavallo delle due regioni, soprattutto perché ogni osteria o agriturismo declina il testarolo in maniera diversa, non disdegnando anche un ricco ragù di cinghiale.

Le origini precise non si conoscono anche se alcuni credono che sia un piatto di epoca romana, probabilmente elaborato con una farina di farro al posto di quella di grano in uso oggi. Il metodo di cottura è lo stesso del panigaccio: la pastella viene messa in un testo – un piatto di ghisa da cui la preparazione prende il nome – in precedenza scaldato sul fuoco. Il procedimento viene ripetuto e questi piatti vengono sovrapposti in modo che la pastella si cuocia da entrambi i lati, quella superiore dal cosiddetto soprano e quella inferiore dal sottano.
Nel tempo i testaroli sono diventati un vero e proprio status symbol della cucina popolare del territorio spezzino.